Come gestire i rifiuti sanitari pericolosi a rischio non infettivo

Fanno parte di questa categoria i rifiuti a rischio chimico che arrivano prevalentemente dai laboratori di analisi o di diagnosi (radiologia).
 
Si tratta di liquidi come soluzioni acquose di lavaggio, miscele di solventi e reagenti scaduti. Oppure di lampade fluorescenti, batterie, sostanze contenenti mercurio quali termometri o sfigmomanometri rotti.
 
Le miscele di solventi vanno trasfuse in fustini di plastica omologati di dimensioni variabili. Mentre i reagenti scaduti devono essere smaltiti nelle loro confezioni originali, imballati in cartoni e suddivisi in gruppi omogenei.
 
Gli altri tipi di rifiuti vanno eliminati in contenitori di plastica non riutilizzabili a chiusura ermetica, che abbiano un’imboccatura larga.
 
Procedura di smaltimento rifiuti sanitari pericolosi a rischio non infettivo
La procedura è la seguente:
 
indossare i guanti, eventualmente anche due paia, la divisa o la tuta, gli occhiali o la maschera protettiva, le scarpe antinfortunistiche
richiudere le taniche e i contenitori di plastica ermeticamente
non è necessario disinfettare la parte esterna dei contenitori
non miscelare liquidi diversi tra loro
depositare i contenitori in un apposito locale, tramite il carrello dedicato, in attesa che l’azienda di raccolta e trasporto passi a ritirarlo per lo smaltimento finale. 

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