Come gestire i rifiuti sanitari non pericolosi

Si definiscono rifiuti non pericolosi quei rifiuti che non presentano caratteristiche di pericolosità. Come i rifiuti assimilabili agli urbani, per esempio i pasti provenienti dai reparti non infettivi, dalle cucine, il materiale riciclabile non infetto come carta (confezioni farmaci vuoti, tetrapak, etc), plastica (contenitori vuoti detergenti etc), vetro (lattine, bottiglie infusione, etc).
 
O ancora, quelli provenienti dalla pulizia dei locali, dei giardini e dei parchi della struttura sanitaria. Pannoloni, assorbenti, pannolini pediatrici non contaminati. Indumenti e teli monouso, gessi ortopedici.
 
Ma anche i rifiuti a rischio infettivo sottoposti a sterilizzazione e da smaltire in inceneritore o in discarica con apposita autorizzazione regionale.
 
I contenitori per i rifiuti sanitari non pericolosi devono essere riutilizzabili e adeguati alla quantità di rifiuti da smaltire.
 
Procedura di smaltimento rifiuti sanitari non pericolosi
La procedura è la seguente:
 
indossare i guanti
utilizzare i sacchetti dedicati di colore conforme al regolamento comunale dove risiede la struttura
il ritiro di questi contenitori va effettuato dal personale dell’impresa di pulizia.

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